Disagi e stress ipofisari legati al piano occlusale

Quando sentiamo parlare di “piano occlusale”, dobbiamo intendere la bocca, e in particolare il modo in cui la apriamo e la chiudiamo, sia durante la masticazione, sia mentre parliamo, respiriamo, dormiamo… Insomma, ormai è assodato che una scorretta chiusura mandibolare può recare con sé numerosi disturbi posturali, e addirittura creare problemi a livello endocrino.

Una cattiva posizione dei denti, infatti, può alterare la posizione dell’ipofisi (la ghiandola pituitaria), che regola processi molto delicati, quindi un suo malfunzionamento comporta ripercussioni negative su tutte le ghiandole endocrine, a cominciare dalla tiroide.

Il bambino, durante la crescita, forma la sua dentatura in funzione della postura; se la postura non è allineata, anche il piano occlusale sarà disallineato, poiché funzionale alla postura scorretta. Questo è il famoso cane (o serpente) che si morde la coda da solo. Già, perché se l’odontoiatra può intervenire con un raddrizzamento del piano occlusale, migliorando anche la fisionomia del viso anche da un punto di vista estetico, questo comporta un sicuro peggioramento a livello della schiena.

 

Le curve della colonna vertebrale (lordosi lombare e cervicale, cifosi dorsale) si formano e si stabilizzano intorno ai 5-6 anni, insieme alla crescita dei piedi ed il piano della masticazione si forma con esse.

 

I denti mal posizionati sono così, prevalentemente a causa del fatto che il terreno piano in cui noi occidentali viviamo è un forte inquinante posturale e porta con se proprio disarmonie a tutta la colonna ed ai denti.

Il muscolo della masticazione, detto “massetere”, è posizionato dinanzi alle orecchie, tra l’angolo della mandibola e lo zigomo. Quando una cattiva chiusura della bocca, derivante da una postura scorretta del corpo, lo costringe ad un lavoro eccessivo, diventa ipertrofico, ovvero aumenta di volume. Di solito la testa si inclina da una parte, una spalla risulta più bassa dell’altra, insomma si tratta di una distonia molto fastidiosa e antiestetica.

Soluzioni

Il dentista/ortodontista e l’ergonomo posturale dovrebbero lavorare in team: solo l’ergonomo posturale può creare le condizioni affinché i tutori ergonomici di cui si serve per correggere la postura agiscano in sinergia con l’intervento odontoiatrico/ortodontico, così da ottenere il massimo risultato.

Grazie all’intervento dell’ergonomo posturale, il massetere in poco tempo viene normalizzato e la persona recupera il corretto allineamento posturale. Di fatto l’ergonomo posturale non interviene sulla salute dei denti o delle articolazioni della bocca, bensì crea un disaccoppiamento coerente fra le due arcate dentali, che produce una nuova gestione della postura, sia nello stare in piedi, sia durante la camminata.

Solo quando la persona ha recuperato una postura corretta e coerente la persona entra in un’area di benessere, il dentista può intervenire, laddove sia necessario, ricostruendo un piano dentale (occlusale) con le giuste altezze e posizioni, completando così il lavoro dell’ergonomo posturale.

Conclusioni

Per “tutorizzazione ergonomico posturale” si intendono i tutori che ormai abbiamo imparato a conoscere: plantari e calzature preconfezionati o standard ed adeguatamente adattati, apportano correzioni più leggere e generalizzate oppure su misura, ginnasticatori dei muscoli masticatori e placche di disaccoppiamento occlusale progettate e costruite per la soluzione di ogni singolo problema. È l’ergonomo posturale a stabilire quali di questi verrà utilizzato e per quanto tempo.

Normalmente alle tutorizzazioni ergonomico posturali vengono associate apposite ginnastiche, esercizi di stretching messi in campo secondo i casi da varie figure professionali che si occupano di benessere o salute della persona con l’obiettivo comune di consentire al cliente il miglior benessere possibile.